Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

ECHI DI UN GRANDE ROMANZO

07maggio
2014

Stiamo lavorando, nei nostri Circoli di lettura, sul romanzo "La famiglia Karnowski", di Israel Singer (Adelphi): un capolavoro del 1943, tradotto per la prima volta in italiano un anno fa. La riflessione intorno a questo libro è intensa. In "Commenti" la lettrice Federica coglie benissimo una sfumatura: Georg, il padre chirurgo, incide due volte con il suo bisturi la carne del proprio figlio amato. Alla nascita e più tardi, in un momento drammatico e risolutivo. La stessa lettrice riflette anche su una piccola scaglia del romanzo, laddove il razionalissimo dottor Landau pretende che la filosofia non serva a nulla e che solo la scienza migliori l'umanità:
"Vedete, giovanotto", disse mostrandogli lo scaffale dei libri di filosofia, "qui ci sono opere che vanno da Platone e Aristotele fino a Kant e Schopenhauer. In migliaia di anni non sono arrivati a nulla. Sono sempre allo stesso punto, brancolano nel buio. Là invece ci sono i libri di medicina. Ogni nuova opera apporta qualcosa di nuovo alla materia.Vedete, solo poche centinaia di anni fa i medici curavano con filtri magici.... Oggi abbiamo a disposizione i raggi X e il microscopio. E la filosofia che cosa ha realizzato dai tempi di Atene fino ad oggi?...Vedete questi bastoncelli blu al microscopio? Sono i bacilli della tubercolosi. Ebbene, signor filosofo, questi almeno si vedono, mentre l'imperativo categorico di Kant no..."
Sembra un ragionamento ferreo. Ma poi sappiamo bene che senza la filosofia non ci sarebbe nemmeno la scienza. L'uomo è fatto non solo per scrutare la realtà e capirla ma anche per interrogarsi su di sé, sul proprio destino, sul vivere e sul morire, sul tempo, sul mistero dell'essere. Vedete quale ricchezza di riflessione può uscire da un romanzo solido?