Circolo dei Libri

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La vita che nasce

03febbraio
2023

"Nevicava. Una leggera, dolce neve senza vento, con un grande, pacifico silenzio che avvolgeva tutta la terra. Camminò e accelerò il passo fin quasi a correre ininterrotto, leggero e allegro nel cuore anche se un poco turbato"… Il cavallo affrontò con impeto la salita mandando vapore dalle froge. La slitta scivolava nella luminosità di quel mattino del 31 dicembre e quando si fermarono davanti alla casa con il ramo di abete sopra l'uscio, sentirono il pianto di chi nasce".

Mario Rigoni Stern, "L'anno della vittoria" (Einaudi), 1985 (anche in: Mario Rigoni Stern, "Trilogia dell'altipiano", Einaudi)

Illustrazione: Varlin (1900-1977), Paesaggio invernale a Bondo, Bregaglia


Il romanzo si situa subito dopo la fine della prima guerra mondiale e racconta una vittoria: non quella dei generali (dolorosamente scontata fra l'altro dalla povera gente) ma quella della ricostruzione della vita sulle macerie di una montagna bombardata, rovinata, ferita. Il romanzo è la storia del ragazzo Matteo e della sua famiglia, profuga ai piedi delle proprie colline d'altura quando queste sono dilaniate dalle bombe e dai combattimenti. Il ritorno al villaggio è doloroso, davanti a rovine, case distrutte, memorie violentate. Ma fra le macerie della sua casa Matteo ritrova una bambola di pezza e il mestolo per attingere l'acqua: due segni di una possibile rinascita nell'umiltà delle cose. La vita che rinasce è punteggiata di dolori e malinconia, ma anche di avvisaglie di gioia e di letizia interiori che a fatica si rifanno strada. Fra il gelo delle disgrazie, dei lutti, delle ferite dell'anima, balena la luce tremula della speranza. Dopo un Natale con il pianto nel cuore, lontani da casa, giunge un Natale ancora precario ma sotto il proprio tetto, con la Messa di mezzanotte e, all'osteria, la cioccolata fumante e i trepidi saluti. E poi, riecco la vita, in un'alba di San Silvestro piena di fiocchi e di odore di pane nuovo. Matteo è stato mandato dal papà con la slitta e il cavallo a chiamare il medico perché la mamma, incinta all'ultimo mese, ha le doglie. Si affrettano nella neve alta, lui e il dottore, verso casa. E quando sono quasi arrivati, dentro la pace silenziosa dei fiocchi odono il suono del miracolo che si ripete, quello del "pianto di chi nasce". La vita.