Amare i libri a scuola
2020

La letteratura a scuola. Come potrebbe essere, come spesso purtroppo è. Scrive Tzvetan Todorov (1939- 2017) in "La letteratura in pericolo" , Garzanti, 2008:
"...Gli studi letterari scolastici hanno lo scopo principale di farci conoscere gli strumenti di cui si servono. Leggere poemi e romanzi non porta a riflettere sulla condizione umana, l'individuo e la società, l'amore e l'odio, la gioia e la disperazione, ma su nozioni critiche, tradizionali o moderne. A scuola non si apprende che cosa dicono le opere, ma che cosa dicono i critici".
Todorov si riferiva alla scuola francese ma esiste un po' ovunque il problema dei metodi tecnici, strutturali, analitici che, insegnando letteratura nelle scuole (scuola media, licei) molti docenti usano in modo sovrabbondate rispetto alla percezione complessiva dell'opera, che possa raggiungere la mente, l'intelligenza, il cuore degli alunni. La vivisezione tecnica, stilistica di un'opera letteraria va bene per la critica pura, per il lavoro accademico in università. La scuola chiede invece anche e soprattutto l'educazione all'innamoramento letterario, alla scoperta della vita dentro i libri.
Nell'immagine un disegno di Jean-François Millet
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