Circolo dei Libri

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07gennaio
2018

Edith Warthon

Rizzoli

"Ethan Frome": un romanzo breve, uno dei più belli - forse il più bello, nella sua essenzialità - di Edith Wahrton, la scrittrice americana (1862, 1937) che costitusice una delle voci più notevoli della narrativa americana di fine "˜800 e primo "˜900: donna ricca, intelligente, appartenente alla grande aristocrazia americana a cavallo dei due secoli (di grande forza la rievocazione delle élites finanziarie e sociali di New York nel suo bel romanzo "L'età dell'innocenza"). Viaggiò molto in Europa (dove visse per lunghi periodi), non ebbe una vita affettiva felice, manifestò indipendenza, acutezza di spirito, forte ingegno intellettuale, "Ethan Frome" è un romanzo strano rispetto agli altri suoi titoli: breve, tutto risolto in un territorio concentrato, discosto, invernale, gelato, tutto imperniato sulla potenza struggente di un amore imbrigliato dalle regole esteriori e dal destino. E' un romanzo compatto, denso, diretto, lapidario nella narrazione di un sentimento - una passione pura, totale, un innamoramento gonfio, debordante, ricambiato - che nasce e deflagra in una stagione invernale gelida, nevosa. La scena è il paesaggio rurale del Massachusetts, dentro la neve, le bufere, le notti serene con la luce azzurrina sul biancore, le trame gelate dei rami, il fruscìo delle slitte, i riquadri di fioca luce alle finestre delle fattorie, i segreti intimi davanti al fuoco nelle lunghe sere quando fuori tutto è buio, gelo, mistero cristallizzato. Su questo sfondo si muovono le poche figure di un triangolo amoroso drammatico, fatale, bellissimo. La tensione della trama e lo stupore dell'epilogo sono lasciati al diritto (e alla commozione) del lettore.