Circolo dei Libri

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06dicembre
2012

Alexander McCall Smith

Guanda

Il primo, che ha reso celebre McCall Smith, è quello della detective africana del Botswana Precious Ramotswe, titolare della Ladies' DetectiveAgency N 1 (la prima agenzia investigativa femminile del paese e peraltro anche l'unica), formata da lei stessa e dalla diligente e occhialuta segretaria. Precious Ramotswe è robusta, anzi parecchio grassa ma lei non se lo vuole sentire dire, dice che semplicemente ha "la corporatura tradizionale africana". Lei investiga su piccoli pasticci, imbrogli, ferite esistenziali, grovigli d'amore e di truffa. C'è molto humor, c'è molto buon senso. Se volete leggere le sue avventure dall'inizio, cominciate con ordine, con "Le lacrime della giraffa". Il secondo ciclo è quello di Isabel Dalushie, donna bella, single e ricca di Edimburgo, filosofa che si permette il lusso di dirigere una rivista di filosofia senza preoccupazioni di vendite e di bilanci. Curiosa delle storie altrui, Isabel si imbatte in casi misteriosi, nodi esistenziali, piccoli enigmi su cui, usando la speculazione filosofica come una lente, indaga discretamente. Il primo libro della serie (che vale la pena leggere dall'inizio, perché la storia personale di Isabel cresce e cambia) è "Il club dei filosofi dilettanti". Ed eccoci al terzo ciclo, da iniziare leggendo "44 Scotland Street". A quel numero c'è un vecchia casa con parecchi appartamenti. McCall Smith ne scruta gli interni come se fosse uno spettatore curioso ma poi segue anche le uscite dei vari inquilini, l'intrecciarsi talvolta delle loro storie, i desideri, le manie, le tenerezze. Protagonista principale anche qui è una donna, la giovane studentessa Pat, ancora non bene in chiaro sull'indirizzo da prendere negli studi e nella vita, pronta ad innamorarsi senza essere certa di aver successo, collaboratrice a tempo parziale di una galleria d"˜arte diretta da un giovanotto sensibile, e un po' goffo, segretamente innamorato di lei. Con questo terzo romanzo del ciclo le cose sono appena un po' cambiate perché Pat ha cambiato casa, si è innamorata di un fascinoso compagno di studi che forse ancora una volta non è il ragazzo giusto mentre il povero gallerista Mattew continua a struggersi per lei. Cambierà qualcosa? Leggete e vedrete. Rientrano in scena anche gli altri abitanti classici di Scotland Street 44, fra cui il ragazzino Bertie che i due ansiosi e intellettuali genitori vogliono a tutti i costi vedere come bambino prodigio rubandogli brandelli di normale felicità infantile, oppure l'artista Angus Lordie, con il fedele cane Cyril che beve scodelle di buona birra irlandese nei bar che il suo libertario padrone ama frequentare. Mc call Smith non allenta la sorveglianza sul suo stile semplice e chiaro e fra le righe nasconde la sua sapienza esistenziale e il suo bagaglio culturale solido. Dentro le pagine semina raffinate sentenze di saggezza e suscita lampi di gusto e bellezza, convinto che scaglie di cose buone si annidino dentro le pieghe più comuni della vita quotidiana. Narrativa di intrattenimento? Certo. E di qualità. E ricca di gusto, di umanità.