Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

06febbraio
2010

Alexander McCall Smith

Ed. Guanda (Narrativa straniera)

Gioite con me, amici membri del nostro circolo smithiano. Diavolo d'un McCall Smith, non sta fermo un minuto. Appena avevo riposto negli scaffali, accanto agli altri suoi undici volumi tradotti in italiano, il suo ultimo libro (nuovo filone, divertente e raffinato, ne abbiamo parlato qui), ed ecco che torna fuori la massiccia figura della detective nera Precious Ramotswe. Robusta ben oltre la norma (macchè, contesta lei: corporatura tradizionale africana) la titolare della Agenzia Investigativa Femminile Numero 1 del Botswana (l'unica, peraltro) appare in grande forma alla sua ottava avventura. La spalleggia, come sempre, l'occhialuta Signorina Makutsy, celebre per essere stata la prima della classe alla scuola per segretarie (una secchiona, insomma: ma di indole buona, come spesso non accade ai secchioni). Bravo e anche furbo, Mc Call Smith sa suonare benissimo la tastiera della narrativa di intrattenimento intelligente, sempre disteso in una armonia di stile fra arguzie ben distribuite e pacatezza sapiente di contenuti. Lui mette in scena il battito dopotutto mai clamoroso ma verissimo, e a modo suo misterioso, della vita quotidiana. Forse che non capitano ogni giorno, fra i palazzi grigi e sotto le nuvole del cielo di Edimburgo ma anche fra gli africani campi gialli e secchi del Botswana profumato, amori e illusioni, piccoli tradimenti e sotterfugi, minime delinquenze, cattiverie meschine e forti cuori generosi in azione? E' soltanto la vita, che vuoi che sia? Ma raccontarla in modo facile è difficile: difficile scrivere bene, fra riso e stupore, delle cose dopotutto normali (il che non esclude né il dolore, né il dramma, talvolta) che costituiscono il 95 per cento delle esistenze. Io trovo che Alexander Mc Call Smith scriva benissimo. E' suadente, ironico, intenerito, attento ai registri giusti, ai ritmi e alle piccole sorprese, con tocchi di battute lievi che riecheggiano un Lubitsch o un Wilder cinematografici. I suoi personaggi positivi (pochi quelli del tutto negativi, per i quali si prova perlopiù una indulgente compassione) distribuiscono pillole mai saccenti di concreta saggezza. Se leggi il professore scozzese nato in Africa e poi tornato a Edimburgo, non puoi non relativizzare alcune tue presunte spine nel cuore e non cercare di imitare, nei giudizi spiazzanti e ottimisti con cautela, la grassa signora Ramotswe, la bionda Miss Dalushie o la graziosa studentessa Pat (e cito le protagoniste principali dei tre cicli di Mc Call Smith, il quale, notoriamente buongustaio in fatto di musica, cibi e fascino femminile, ha inventato tre donne di carta per nascondervisi dietro in modo astuto). E così mi accorgo che alla fine non ho detto nulla di quest'ultimo libro appena sfornato in italiano da Guanda. Meglio così: salite sul vecchio furgone bianco e sempre più malandato, nonostante le cure amorose dell'ottimo meccanico ( e marito), Signor JLB Matekoni, con cui la Signora Ramotswe porta in giro la propria mole massiccia sulle strade polverose del Botswana, e non ve ne pentirete.