Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

22dicembre
2024

Buon Natale a tutte e tutti gli amici del Circolo dei libri. I giorni natalizi possono diventare anche tempo più quieto e raccolto per sostare, oltre che tra gli affetti più cari, anche fra buoni libri in quella che noi chiamiamo "l'avventura della lettura". Nel frattempo ecco, per chi ci segue anche nei Circoli di lettura in presenza, le prime indicazioni per la ripesa degli incontri nel nuovo anno che arriva (per ulteriori informazioni scrivere a info@circolodeilibri.ch)

CIRCOLI DI LETTURA INVERNO-PRIMAVERA 2025

Lunedì 10 febbraio a Bellinzona (M Space, viale Stazione) alle ore 20.00;

Martedì 11 febbraio a Lugano (in “VIA ECCEZIONALE all’Albergo SPLENDIDE) alle ore 16.30 e alle 20.00.

Lavoreremo su un racconto di Joseph Conrad contenuto nella raccolta di tre racconti (così voluta e titolata dall’autore):
Jospeh Conrad, “Fra terra e mare”, Einaudi

Ci dedicheremo al racconto di mezzo, intitolato “Il compagno segreto”.

Chi vuole può leggere anche gli altri due (anzi, sarebbe interessante) ma cerchiamo almeno di concentrarci bene su quello di mezzo. Si tratta di un racconto apparentemente semplice ma anche molto complesso, questa volta tutto di mare, come quasi tutta la narrativa di Conrad (che ha navigato come comandante di bastimenti per vent’anni nei mari del mondo). Il racconto si presta a plurime percezioni e interpretazioni, ognuno si abbandoni alla lettura senza porsi troppi problemi, ci sarà tempo per ripensarci dopo. Non leggete assolutamente la prefazione prima di aver letto il o i racconti (semmai fatelo dopo, ma si può anche saltare).

A marzo evitiamo i primi lunedì e martedì del mese perché sono giorni di vacanze di carnevale. Ci incontriamo dunque

Lunedì 10 marzo a Bellinzona, sempre presso M Space, alle ore 20.00;

Martedì 11 marzo a Lugano all’Albergo Villa Castagnola alle ore 16.30 e alle ore 20.00;

lavoreremo su un romanzo inglese dell’Ottocento:

Wilkie Collins, “La donna in bianco”, Fazi.

È un romanzone, lungo quasi ottocento pagine. Tranquilli, si beve a garganella, tanto risulta avvincente, pieno di suspense ma anche ironico, commovente e patetico ma anche asprigno su molti difetti della natura umana e per fortuna contento di parteggiare per chi invece ha cuore buono e generoso... Ha un intreccio teso e misterioso, con colpi di scena, ritratti gustosi e momenti drammatici, destini stupefacenti e incrociati. Wilkie Collins, che era molto ammirato come scrittore e stimato da Charles Dickens, è considerato oggi dalla critica un autore classico dell’Ottocento britannico e, di fatto, l’inventore del genere letterario cosiddetto poliziesco, o investigativo (ma i suoi romanzi vanno ben oltre il “giallo”).

Per aprile, saremo a cavallo sul passaggio di mese:

Lunedì 31 marzo a Bellinzona e martedì primo aprile a Lugano (stessi luoghi, stessi orari), il titolo seguirà.

Maggio:

Lunedì 5 maggio a Bellinzona e martedì 6 maggio a Lugano (stessi luoghi e stessi orari), il titolo seguirà.


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Bellezza, arte, scrittura

13dicembre
2024

Leggete questa bella frase, quasi pittorica, di Charles Baudelaire (1821-1867):

«La carrozza porta via al gran trotto, in un viale zebrato d'ombra e di luce, le bellezze adagiate come in una navicella, indolenti, mentre ascoltano vagamente le galanterie che cadono nel loro orecchio e si abbandonano al vento della passeggiata».

Scritta nella prima metà dell' Ottocento, sembra prefigurare l'arte impressionista che stava per nascere. Baudelaire era un appassionato d'arte: «Sin da giovanissimo, i miei occhi colmi di immagini dipinte o incise non avevano mai potuto saziarsi e credo che i mondi potrebbero finire prima che io diventi iconoclasta. Glorificare il culto delle immagini: la mia grande, la mia unica, la mia primitiva passione». Parafrasando Stendhal, aveva scritto: "Il Bello non è che la promessa della felicità". Salvo che Stendhal in quel caso si riferiva alla bellezza femminile, dopo una notte milanese passata a veder danzare in una festa delle donne molto belle. Baudelaire, invece, si riferiva all'arte, in generale. Osservava per le vie di Parigi scene, luci, colori, gente, amava guardare nei quadri la vita e la vita nei quadri. E scriveva…

Immagine: Edgar Degas (1834-1917), "Carrozza alle corse"

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Diamo tempo agli scrittori...

01dicembre
2024

"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando sto davanti alla finestra e guardo fuori senza fare niente io sto lavorando?". Questa frase l’ha scritta Joseph Conrad, grande autore anglo-polacco, per dire in modo paradossale che lo scrittore spesso deve rimanere in un silenzio fisicamente inattivo per ruminare la genesi della propria scrittura a venire. Pierpaolo Pasolini in un suo verso scrisse: "Per essere poeti, bisogna avere molto tempo". Sono cose che si sanno, o quantomeno si intuiscono. Però adesso ecco la conferma in un libretto curioso di Francesco Piccolo: "Scrivere è un tic: i metodi degli scrittori", appena edito da Einaudi. L’autore, con cura e acume, è andato raccogliendo testimonianze dirette e indirette sui modi, le manie, i gesti, le scaramanzie, gli ambienti, i vezzi compositivi dei maggiori scrittori. Ne nasce un gioco divertente di informazioni interessanti, talvolta bizzarre. Senza esagerare, tuttavia: alla fine a contare non è come un autore scriva, ma quello che scrive. E così, fra le molte curiosità, ritroviamo il bisogno di tempo, molto tempo, apparentemente vuoto, di cui uno scrittore necessita per generare le proprie parole su carta. E troviamo per esempio un pensiero di Raffaele La Capria: "la mia giornata è una continua perdita di tempo in cui cerco di includere qualcosa di creativo. Ma questo qualcosa di creativo che io includo nella perdita di tempo non sarebbe possibile se non perdessi tempo, perché per inventare qualcosa uno deve essere distratto, non essere troppo concentrato. Così faccio". E Claudio Magris: "C’è bisogno di avere pomeriggi interi da buttare via".

Bene. Concediamo dunque agli scrittori tutto il tempo che vogliono per guardare fuori dalla finestra e buttare via le ore. Poi però, per favore, scrivano qualcosa. Di buono. Li aspettiamo. È per questo che esistono gli scrittori.

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Una saga ebraica di scampati in terra americana

16novembre
2024

Isaac Bashevis Singer, "Ombre sull'Hudson", Adelphi
(Editore Adelphi e non Feltrinelli come erroneamente detto per un lapsus di cui ci scusiamo)

LEGGI LA RECENSIONE

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Due Tolstoj così diversi…

08novembre
2024

Per una volta ci ricolleghiamo direttamente all’attività dei nostri incontri dei Circoli di lettura. Lunedì e martedì 4 e 5 novembre scorsi abbiamo lavorato su due romanzi brevi di Lev Tolstoj: entrambi incentrati sulla realtà complessa, quieta o drammatica, dei rapporti coniugali di coppia, essi sono tuttavia diversissimi fra loro, quasi fossero stati scritti da due autori differenti e non dallo stesso e unico scrittore, il grande e inquieto Tolstoj. Distanziati nel tempo (“Felicità familiare” è del 1856,“Sonata Kreutzer” è del 1889) i due romanzi sono quasi diametralmente opposti per contrasto di drammaticità, contesto e stile, e tuttavia posseggono, a ben vedere, anche alcuni punti di raccordo e di consonanze. Per tutti coloro i quali amano Tolstoj e volessero leggere o rileggere queste sue due opere e per chi ha partecipato ai nostri incontri, crediamo di fare cosa utile pubblicare qui di seguito un commento interessante e approfondito che una nostra fedele partecipante e forte lettrice (Francesca Battistella, redattrice culturale) ci ha inviato.

LEGGI IL COMMENTO

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