Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

01dicembre
2024

"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando sto davanti alla finestra e guardo fuori senza fare niente io sto lavorando?". Questa frase l’ha scritta Joseph Conrad, grande autore anglo-polacco, per dire in modo paradossale che lo scrittore spesso deve rimanere in un silenzio fisicamente inattivo per ruminare la genesi della propria scrittura a venire. Pierpaolo Pasolini in un suo verso scrisse: "Per essere poeti, bisogna avere molto tempo". Sono cose che si sanno, o quantomeno si intuiscono. Però adesso ecco la conferma in un libretto curioso di Francesco Piccolo: "Scrivere è un tic: i metodi degli scrittori", appena edito da Einaudi. L’autore, con cura e acume, è andato raccogliendo testimonianze dirette e indirette sui modi, le manie, i gesti, le scaramanzie, gli ambienti, i vezzi compositivi dei maggiori scrittori. Ne nasce un gioco divertente di informazioni interessanti, talvolta bizzarre. Senza esagerare, tuttavia: alla fine a contare non è come un autore scriva, ma quello che scrive. E così, fra le molte curiosità, ritroviamo il bisogno di tempo, molto tempo, apparentemente vuoto, di cui uno scrittore necessita per generare le proprie parole su carta. E troviamo per esempio un pensiero di Raffaele La Capria: "la mia giornata è una continua perdita di tempo in cui cerco di includere qualcosa di creativo. Ma questo qualcosa di creativo che io includo nella perdita di tempo non sarebbe possibile se non perdessi tempo, perché per inventare qualcosa uno deve essere distratto, non essere troppo concentrato. Così faccio". E Claudio Magris: "C’è bisogno di avere pomeriggi interi da buttare via".

Bene. Concediamo dunque agli scrittori tutto il tempo che vogliono per guardare fuori dalla finestra e buttare via le ore. Poi però, per favore, scrivano qualcosa. Di buono. Li aspettiamo. È per questo che esistono gli scrittori.

16novembre
2024

Isaac Bashevis Singer, "Ombre sull'Hudson", Adelphi
(Editore Adelphi e non Feltrinelli come erroneamente detto per un lapsus di cui ci scusiamo)

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News

Circoli di lettura: autunno inverno 2024

17giugno
2024

Ecco titoli e date dei nostri prossimi incontri autunnali:

Lunedì 9 e martedì 10 settembre
Giorgio Bassani, “La passeggiata prima di cena”, contenuto in “Cinque storie ferraresi”, Feltrinelli e anche in “Il romanzo di Ferrara”, Feltrinelli (che raccoglie tutti i romanzi e racconti di Bassani).

Lunedì 7 e martedì 8 ottobre
Ivan Turgenev, “Alla vigilia”, Carbonio editore

Lunedì 4 e martedì 5 novembre
Lev Tolstoj, “La felicità domestica”, Mondadori (o dal titolo “La felicità familiare” con Garzanti) e
Lev Tolstoj, “La sonata a Kreutzer”, Feltrinelli

Lunedì 2 e martedì 3 dicembre
Joseph Conrad, “Amy Foster”, Einaudi (Recensione)

Gli incontri si svolgono i lunedì a Bellinzona presso M-Space, viale Stazione 34 alle ore 20:00 e i martedì a Lugano all'Hotel Villa Castagnola, alle ore 16:30 e alle ore 20:00.

Per iscrizioni e informazioni:
info@circolodeilibri.ch
079 456 44 87

Novità da leggere

Legàmi

20ottobre
2024

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Novità da leggere

Il manuale del fosforo e dei fiammiferi

20settembre
2024

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Novità da leggere

Oggi una donna è andata fuori di testa al supermercato

07giugno
2024

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Novità da leggere

Lucy davanti al mare

19aprile
2024

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Novità da leggere

Baumgartner

05aprile
2024

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Blog

Due Tolstoj così diversi…

08novembre
2024

Per una volta ci ricolleghiamo direttamente all’attività dei nostri incontri dei Circoli di lettura. Lunedì e martedì 4 e 5 novembre scorsi abbiamo lavorato su due romanzi brevi di Lev Tolstoj: entrambi incentrati sulla realtà complessa, quieta o drammatica, dei rapporti coniugali di coppia, essi sono tuttavia diversissimi fra loro, quasi fossero stati scritti da due autori differenti e non dallo stesso e unico scrittore, il grande e inquieto Tolstoj. Distanziati nel tempo (“Felicità familiare” è del 1856,“Sonata Kreutzer” è del 1889) i due romanzi sono quasi diametralmente opposti per contrasto di drammaticità, contesto e stile, e tuttavia posseggono, a ben vedere, anche alcuni punti di raccordo e di consonanze. Per tutti coloro i quali amano Tolstoj e volessero leggere o rileggere queste sue due opere e per chi ha partecipato ai nostri incontri, crediamo di fare cosa utile pubblicare qui di seguito un commento interessante e approfondito che una nostra fedele partecipante e forte lettrice (Francesca Battistella, redattrice culturale) ci ha inviato.

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Blog

Eshkol Nevo racconta i legami affettivi

20ottobre
2024

Eshkol Nevo, "Legàmi", Feltrinelli

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Blog

Letteratura e vita

02ottobre
2024

La letteratura, la scrittura creativa servono (anche, e non solo) a non disperdere del tutto la vita che passa, il tempo perduto, e a far rivivere in un certo senso ciò che era svanito. Per confermarlo citiamo, da un bel libro fresco fresco, un passaggio eloquente. Il libro è “I titoli di coda di una vita insieme”, appena pubblicato per Einaudi da Diego De Silva. Di quel romanzo riparleremo. Per ora ecco un lampo di dialogo fra una sorella e un fratello scrittore affermato, al quale lei rimprovera di struggersi eccessivamente di pentimento per avere in un momento di debolezza venduto la vecchia, cara casa delle felici vacanze infantili e giovanili in montagna:

• E poi scusami, a che ti serve possedere una casa?-
• Non ho capito-
• Hai perso una casa, e allora? Tu ci campi, di questo. Non si scrive forse per raccontare quello che si è perso?-
Aveva ragione, ovviamente. Uno scrittore non colleziona cimeli. Tiene le cose che ha perduto in una stanza interiore dove nessuno può entrare. É, per così dire, più interessato alla morte, che è un dramma, che alla vecchiaia, che è accanimento della vita. Cosa se ne fa di una cosa che invecchia con lui, che gli sopravviverà e cambierà proprietario?”

Com’è vero. In fondo, a guardar bene, la letteratura non è altro che la trasformazione in scrittura di uno dei bisogni profondi del cuore umano, che è quello di conservare il tempo, di non lasciarselo sfuggire per sempre. E allora l’essere umano, se ne ha il talento, inventa tempo, inventa vite. Racconta storie. Che talvolta sono solo da gustare con piacere puro, per divertimento o emozione, come una musica. Qualche altra volta dentro un romanzo battono anche le domande inesorabili e struggenti della vita, le inquietudini di senso, il desiderio di impegno civile e di tensione morale. Ma sempre storie, sono: tempo passato e ricreato.

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Vite da manuale?

20settembre
2024

Matteo Terzaghi, "Il manuale del fosforo e dei fiammiferi”, Quodlibet

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